Salute

Disturbo disforico premestruale: i giorni femminili più difficili

Abbiamo appena fatto in tempo a scrollarci di dosso il tarlo oscuro della disfunzione sessuale femminile per la quale volevano darci un bel antidepressivo, rivelatosi poi inadatto, che un nuovo seme della discordia fa germogliare altre sindromi che ci fanno sembrare ‘alterate’, dunque un buon terreno di sfruttamento. Ed ecco che la sindrome premestruale diventa “disturbo disforico premestruale“: cosa sapere e quando si verifica (davvero).

Cos’è la sindrome premestruale

I giorni incriminati sono quelli della depressione, dell’ansia, del nervosismo, sì, ‘quei giorni’ nei quali le cose non girano, ma gira qualcos’altro, quei giorni preciclo che vanno sotto il nome di ‘sindrome premestruale’.

Ed ecco immediata arriva l’immancabile autorevole (ma nebulosa) statistica che ci coinvolge quasi tutte: il disturbo disforico premestruale colpisce 3-8% delle donne, la sindrome premestruale il 20%, la sindrome premestruale moderata e lieve, udite udite, il 50%. Solo un modesto 25% non presenta sintomi.

E come se non bastasse, c’è anche chi vorrebbe inserire la sindrome nel manuale degli psichiatri, il DSM (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders). Perciò il fertile terreno dissodato e coltrato da abili mani cliniche è pronto per la crescita di cure appropriate che vanno sotto il nome di terapie farmacologiche.

Già ce ne sono, eccome se ce ne sono: in primis le pillole anticoncezionali (si possono chiamare ancora così, date le loro molteplici funzioni) di ultima generazione, dalla Yaz, Yasminelle, Klaira. Sfatati i miti del passato della donna che in quei giorni non poteva toccare nulla, dal latte alle piante, nel futuro prossimo potrebbero attenderci ulteriori trattamenti.

La differenza tra sindrome premestruale e disturbo disforico premestruale

Il disturbo disforico premestruale (PMDD) è caratterizzato da gravi e dirompenti cambiamenti di umore durante la fase luteale del ciclo mestruale. La gravità, il tipo e la durata dei sintomi variano da individuo a individuo, ma in genere includono depressione, ansia, irritabilità, alterazioni dell’appetito e disagio. I sintomi più comuni si manifestano due settimane prima delle mestruazioni e terminano con l’ovulazione, mentre i sintomi più estremi si manifestano proprio prima dell’ovulazione.

La causa del PMDD è sconosciuta. La ricerca ha dimostrato che in alcuni casi può essere coinvolto uno squilibrio ormonale. I livelli ormonali possono cambiare in determinati periodi del ciclo mestruale della donna a causa delle fluttuazioni dei livelli di estrogeni e progesterone.

Le donne affette da PMDD possono anche avere una condizione medica sottostante, come problemi alla tiroide o endometriosi. Il PMDD colpisce circa il 5% delle donne in età fertile. Si manifesta più frequentemente nelle donne di età compresa tra i 20 e i 29 anni, ma può manifestarsi in qualsiasi momento della vita riproduttiva della donna.

Alcune donne manifestano periodicamente sintomi simili alla sindrome premestruale (cioè tensione premestruale), che non sono associati al PMDD. Tuttavia, questi sintomi sono più gravi e durano più a lungo di quelli sperimentati dalle pazienti con PMDD, si verificano più frequentemente del previsto durante la gravidanza nelle donne che non sono incinte e generalmente si risolvono dopo la gravidanza.
I sintomi iniziano tipicamente due settimane prima dell’ovulazione e solitamente

Related Articles

Back to top button